top of page
panorama da cascina di spedaletto.jpg
chiesa di torri.jpg

2° Tappa

La Cascina di Spedaletto - Treppio

Dalla Cascina di Spedaletto fino a Treppio passando da Torri

SECONDA TAPPA 

 

Cascina di Spedaletto – Treppio.

km 21,300. Disl. + 440 / - 661. 

 

Il nostro percorso riparte dal rifugio centro visite di Cascina di Spedaletto dove troviamo un ampio parcheggio per chi inizia il percorso da questa seconda tappa.

Il cammino inizia nella splendida faggeta che è predominante a questa altezza nella Riserva Acquerino Cantagallo e uscendo sulla strada asfaltata la imbocchiamo verso dx portandoci in poche centinaia di metri ad incrociare la Sp 35 sulla quale percorreremo circa un km verso dx in direzione Ponte de’ Rigoli. Lungo strada troviamo ontani e aceri di monte. Giunti al ponte attraversiamo la Limentra orientale, svoltiamo a sx lasciando la strada asfaltata e percorriamo lo splendido prato dove un meraviglioso esemplare di douglasia si presenta nella sua maestosità, vicino possiamo anche ammirare un bellissimo abete rosso. Siamo all'interno della riserva naturale statale dell'Acquerino. Continuiamo sulla vecchia strada, oggi strada forestale e sent. 109A, seguiamo il torrente risalendolo verso la Badia di Fontana a Taona, troviamo lungo la riva una vegetazione ripariale, giunco, salice, ontano nero, larice. Con il faggio sempre presente e molti aceri di monte.

Incrociamo sulla nostra destra la strada forestale che porta all'ex caserma del corpo forestale dello stato. Per chi volesse già fare una sosta c'è una comoda panchina, intorno prati di felci e asfodeli fioriti, nel periodo primaverile colorano la zona. Man mano che saliamo aumentano gli abeti rossi e gli abeti di douglasia.

Arriviamo alle rovine di Glozano dove ci sono rimasti i resti di un complesso monastico, con chiesa absidata, di epoca altomedievale e abbandonato dopo la costruzione dell'abazia di Fontana a Taona.

Giungiamo all'attraversamento della Limentra, fortunatamente riusciamo ad attraversare senza doverci togliere gli scarponi, in caso di pioggia il livello dell'acqua cresce e ci possono essere problemi per attraversare. Subito dopo, davanti a noi, pochi sassi testimoniano la presenza di un antico mulino.

La strada sale decisa, troviamo un paio di vecchi sciacqui per l'acqua ricostruiti lungo la vecchia strada, e in breve entriamo sulla strada asfaltata che porta a Collina di Pistoia. Prendiamo a sx per poi tenerci a dx al quadrivio verso Badia a Taona: la strada è delimitata da grossi aceri di monte.

Giunti alla sbarra che delimita l'entrata del complesso della Badia non vi fate intimorire dai divieti, potete entrare nel vialetto a sx che oltrepassa una piccola cappella di recente costruzione posta sotto strada. Prima troviamo una costruzione a dx poi davanti a noi ciò che resta della Badia: sulla parete di fronte a noi è dipinta la croce simbolo della famiglia Pazzi che ne divenne proprietaria quando il monastero fu soppresso. Oggi si può trascorrere una vacanza nell' appartamento divenuto un air b&b ed è presente una fontana per rifornirsi di acqua.

Ritorniamo sui nostri passi e usciamo a sx sulla strada e prendiamo a dx (anche sent. 117) per il paese di Monachino. Rientriamo nella faggeta, dopo pochi metri troviamo un'altra fonte e sopra strada una casa. Camminando siamo immersi in un silenzio rotto solo dal canto degli uccelli e il ronzio di alcuni bombi, passiamo una noccioleta. Troviamo un bivio, il sentiero è quello di dx ma in realtà si riuniscono più avanti. Dopo aver attraversato il Rio de’ Balzini continuiamo in una fitta abetaia e un tratto in salita, quasi al culmine ritroviamo faggi e abeti fino al poggio alla Forca dove, ad un incrocio di 5 strade e sentieri, continuiamo davanti a noi sul sentiero 117 che si unisce al 111 (per chi volesse salire sulla vetta del monte Croce 1318 m slm può tenendo la sinistra e prendendo il sentiero E) e aggira il monte Croce in una splendida faggeta, poco più avanti i nostri sentieri si dividono e noi proseguiamo sul 111 (il 117 porta al chiesa di Monachino), poco più avanti troviamo il sent.119A che scende in località l'Acqua, noi proseguiamo a sx, le tante le piazze carbonaie che incontriamo che ci testimoniano il duro lavoro di chi viveva tra queste montagne. Saliamo piccoli tratti, passiamo uno splendido fosso con grossi massi ricoperti di muschio (rio Porcini). Proseguiamo fin quando non ci ricongiungiamo con il sentiero che, a sx, scende dal monte Croce. In questo punto, facendo attenzione, a destra si può vedere il Sasso alla Pasqua: uno degli antichissimi sassi incisi che si trovano nella zona. 

Scendiamo nella strada sterrata e tra aceri, abeti, betulle procediamo per circa un km, poi prendiamo davanti a noi il sentiero per Torri e Campoli; il sentiero è molto piacevole immerso tra castagni e faggi, fin quando l'abetaia e il pino nero sostituiscono il faggio; siamo arrivati in un punto panoramico con affioramenti rocciosi ricoperti da vegetazione, vediamo le cime del Corno alle Scale, il Libro Aperto e il Cimone.

Continuiamo sulla strada circondati da bellissimi esemplari di tuje, douglasie e una splendida fioritura di ippocastani. Giungiamo a quello che per tanti anni è stato la Cà di Torri, ex rifugio del CAI, lo riconosciamo perché c'è ancora il portabandiera, qui prendiamo a dx (anche sent. 111). Si passa dietro a case in pietra per poi iniziare la discesa, un bel prato di ciliegi e aceri, troviamo un tabernacolo continuiamo e giriamo a dx verso il lavatoio, ci immettiamo a sx nel sent. 21 che arriva dall'Acqua poi lo abbandoniamo per girare a sx verso la piazza. Qui prendiamo a dx con le spalle alla chiesa e prima di uscire dal paese, sulla sinistra salendo le scale, troviamo bar e ristorante.

Proseguendo sulla strada asfaltata la vegetazione diventa più varia, ornielli, carpini, faggi, pioppi, abeti. Poi i castagni diventano più numerosi e maestosi e, a sx, incontriamo il sentiero che ci porta a Treppio. Dopo un tratto il sentiero volge deciso a dx, ma se continuiamo a diritto, con una deviazione  di poche centinaia di metri troviamo la buca del diavolo, una stretta grotta piena di antiche incisioni rupestri (purtroppo attualmente un crollo non la rende più accessibile).

Ritorniamo sul nostro sentiero che, dopo aver svoltato deciso a dx, con il fondo basolato e sorretto da maestosi muri di sostegno che ne fanno un’opera veramente notevole, scende rapidamente verso la Limentrella che scorre sul fondo della valle e la attraversa su di un ponte. Quindi la strada risale verso Treppio e rientra sulla strada asfaltata. La attraversiamo e procediamo a sx verso la chiesa, la superiamo e sulla destra troviamo il bar-pizzeria della Misericordia e, poco più avanti, il convento delle suore Mantellate, che a Treppio sono state fondate e hanno la loro casa madre, dove possiamo dormire e anche mangiare.

(Strada bianca 10%, sentiero 70%, asfalto 20%)

Sulla seconda tappa

La Strada dei Longobardi è un progetto realizzato da Auser Montale,  Passione Natura: BiObiettivi APS, 4Passi Impresa Sociale ETS e Gruppo podistico trekking e camminate Croce D'Oro Montale

logo partner
Fondazione_Caript logo

Con il sostegno di

Fondazione Caript

con il patrocionio dei Comuni: 

logo comuni

Prossimo gruppo di cammino organizzato per:

8/9/10 Novembre

bottom of page